Stefania Colombo/ giugno 24, 2017/ Stefania Colombo/ 0 comments

Le conversazioni migliori restano quelle senza spazio tra due bocche.

(Comeprincipe, Twitter)

Spesso, nella nostra quotidianità, sottovalutiamo l’importanza dell’interazione fisica nelle nostre relazioni. Diamo per scontato che il contatto fisico non sia necessario, a volte lo rifuggiamo perché lo giudichiamo “inopportuno’ o troppo intimo o infantile.

In realtà comportandoci in questo modo riduciamo la nostra connessione con gli altri a scambi verbali, perdendo così gran parte della nostra ricchezza comunicativa ed espressiva, e riducendo la possibilità di manifestare il nostro mondo interno e le nostre emozioni.

Toccare altri esseri umani ci permette di trasmettere importanti messaggi che, di per sé, le parole o i fatti non esprimono.

Non esprimendoci attraverso la fisicità non solo ci limitiamo nella nostra espressione, ma ci priviamo anche di importanti benefici: è infatti provato che la connessione fra esseri umani viene favorita anche attraverso il contatto pelle pelle, aprendoci e rendendoci più disponibili alla costruzione di un legame di fiducia.

Anche l’intimità fisica con il proprio partner e l’affetto verso i membri della famiglia e cari amici è un aspetto di cui dobbiamo prendere maggiore consapevolezza.

Non si tratta solo di dimostrare il livello di confidenza che proviamo verso queste persone a noi più vicine, ma anche di trasmettere loro quelle emozioni che vanno al di là di ciò che è comunicabile a parole.

Il corpo ha un linguaggio tutto suo che non può essere tradotto verbalmente: non è sbagliato dire che se due persone sono particolarmente intime fra di loro i loro corpi si parlano. Pensiamo anche alla relazione fra una madre e il proprio bambino, più il bimbo è piccolo più la connessione corporea che c’è con la mamma, permette a quest’ultima di cogliere i bisogni del suo cucciolo e di rispondervi empaticamente.

Nella relazione con il partner provare piacere sessuale attraverso una libera connessione e condividere l’intimità fisica risulta importante per il nostro sviluppo emotivo, psicologico e fisico.

Ma il nostro corpo parla non solo nelle relazione con gli altri, il nostro corpo parla prima di tutto a noi stessi, è perciò molto importante essere connessi con le nostre sensazioni fisiche. Questa connessione con noi stessi tanto più e’ profonda, tanto più ci permette di essere in contatto con i nostri bisogni più intimi. Il rispetto per noi stessi parte da questo ascolto e questo dialogo continuo con la nostra anima e il nostro corpo.

“Se da adulti ci rivolgiamo ad un’altra persona per la realizzazione del nostro essere, e cioè per la felicità, tradiamo noi stessi e saremo traditi dall’altra persona. Invece se cerchiamo in noi stessi i sentimenti positivi che sono possibili quando siamo in contatto con noi stessi e ci arrendiamo al corpo, non possiamo essere ingannati e non saremo oggetto di violenza. Non possiamo essere ingannati perché non dipendiamo dall’altro per i nostri sentimenti positivi, e il nostro rispetto per noi stessi non ci permetterà di accettare violenza. Con questo atteggiamento tutte le nostre relazioni sono positive in quanto, se non lo sono, le tronchiamo.”

Arrendersi al corpo – A. Lowen

Per questo motivo è importante rispettare il nostro corpo, e insegnare ai nostri figli il rispetto per le loro sensazioni corporee.
Non bisogna obbligare un bambino ad abbracciare o a baciare nessuno quando non lo desidera, anche se si tratta di un parente. In tal modo, gli si insegna a mantenere la propria autonomia fisica, a segnare e far rispettare i propri limiti. Potrete così educarlo a stabilire rapporti di fiducia nei quali il contatto fisico evolve con reciproco consenso e affetto, invece di rappresentare un’imposizione.
Se obbligate un bambino a baciare o a ricevere baci che non desidera, gli sottrarrete le armi che ha a disposizione per difendersi dai possibili abusi sessuali da parte degli adulti, facendogli intendere che deve cedere e fare ciò che l’altra persona gli chiede. Gli insegnerete anche a mentire riguardo ai propri sentimenti, privandolo del mezzo per esprimere il proprio affetto verso gli altri.
Allo stesso modo non dobbiamo nemmeno forzare noi stessi al contatto fisico con l’altro, difatti sebbene è importante non privarsi di tale aspetto relazionale è anche bene non forzarsi nell’accettare la fisicità dell’altro o nell’obbligarci ad essere fisici.

Il corpo di ogni essere umano e come un tempio sacro che non va violato, racchiude al suo interno misteri e tesoro bellissimi che possono essere esplorati. Per aprire le porte di tale tempio occorre rispettare le regole che lo avvolgono e che lo rendono unico e speciale. Se sappiamo rispettare il nostro corpo sapremo rispettare anche il corpo altrui, in questo modo, il contatto fisico diventa un modo bellissimo di contattare l’altro ad un livello profondo e intimo.

Stefania Colombo

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